Perché le caselle di POSTA IN ARRIVO non sono tutte uguali!

Nonostante la cura e l’attenzione dedicata a contenuto, oggetto, mittente, non sempre le nostre preziose comunicazioni giungono a destinazione.

E allora: qual è il motivo per cui le mie email vanno in SPAM?

E’ tutta una questione di “Deliverability”.

Per deliverability si intende, nel mondo dell’email, il tasso di consegna delle email. Più semplicemente, la deliverability, o tasso di consegna, rappresenta la percentuale di email che vengono effettivamente recapitate nella casella Posta in arrivo (inbox) dei nostri destinatari, calcolata sul totale di quelle inviate.

A Miami si è tenuta la Email Evolution Conference 2015, congresso internazionale sullo stato dell’arte del mondo EMAIL a cui hanno partecipato anche alcuni fra i maggiori provider di servizi email (fra cui Outlook, Gmail, Comcast e AOL). Dalla convention sono emersi alcuni preziosi indizi sui criteri attualmente utilizzati per classificare o meno come SPAM le email, indizi che vale la pena conoscere se si desidera migliorare il tasso di consegna delle proprie email.

Non tutte le inbox sono uguali: ciò che è SPAM per te potrebbe non esserlo per me,

Questo potrebbe essere il riassunto concentrato di quello che è stato detto nella conferenza. Ebbene sì, non tutte le caselle di posta in arrivo sono uguali, semplicemente perché i possessori di quelle caselle di posta non sono tutti uguali. La deliverability oggigiorno diventa sempre più un elemento personale.

Una determinata comunicazione email dunque non viene bollata come SPAM in generale, piuttosto viene etichettata come SPAM per un determinato destinatario, perché ritenuta non rilevante per quello specifico soggetto. E’ assolutamente possibile invece che la stessa identica email venga recapitata direttamente nella inbox di un destinatario diverso, perché considerata interessante per quel singolo contatto.

La questione perciò non è più se il provider di posta consideri una certa email come SPAM, ma se il provider di posta pensi che quel destinatario specifico consideri l’email come spam. In definitiva tutti i principali provider hanno ammesso apertamente che è il grado di “Coinvolgimento” del singolo destinatario che influisce maggiormente sulla consegna o meno di una certa comunicazione.


Ma cosa si intende per COINVOLGIMENTO?

Nonostante alcune differenze fra i singoli provider, si possono comunque individuare alcuni elementi comportamentali che definiscono, positivamente o negativamente, il grado di coinvolgimento dei singoli destinatari e dunque determinano ai loro occhi la rilevanza del messaggio, in relazione appunto al singolo destinatario.

 SEGNALI POSITIVI:

Apertura: anche se meno importante rispetto al passato e sempre più difficile da misurare con precisione, sicuramente l’apertura è tracciata e concorre a determinare positivamente il grado di coinvolgimento del destinatario

Risposta al messaggio: rispondere ad un’email ricevuta è certamente un segnale molto forte di coinvolgimento

Segnala come NON SPAM: lo sforzo del destinatario nel contrassegnare l’email come NON INDESIDERATA viene rilevato come un elemento decisamente positivo

Sposta nella cartella: anche in questo caso, spostare un messaggio in una determinata cartella sta ad indicare un certo grado di interesse per la comunicazione ricevuta

Aggiungi mittente alla rubrica: segnale del fatto che il mittente è importante o comunque riconosciuto dal destinatario

SEGNALI NEGATIVI:

Metti EMAIL in SPAM: inequivocabilmente un segnale di non interesse verso il messaggio. Anche se spesso utilizzato a sproposito come alternativa al cestino, indubbiamente non costituisce un buon segno.

Cancella (senza neppure aprire): anche questo è un elemento negativo di coinvolgimento.

 

Maggior coinvolgimento = Migliore Deliverability = Meno email in SPAM

“Conosci i tuoi destinatari. Fai in modo che vogliano le tue email e queste arriveranno nella caselle di posta in arrivo“.